- Pubblicata il 07/08/2025
- Autore: Nicola
- Categoria: Racconti erotici masturbazione
- Pubblicata il 07/08/2025
- Autore: Nicola
- Categoria: Racconti erotici masturbazione
Solo davanti alla webcam - Arezzo Trasgressiva
In una serata come tante, mentre l'orologio scandiva le ore con il suo tick-tack monotono, Nicola era davanti al suo computer, immerso nell’oscurità ovattata del suo studio, illuminato solo dalla luce bluastra dello schermo. Il giovane grafico freelance, trentatré anni, coltivava un segreto con la cura di un peccato prezioso: il suo desiderio per il voyeurismo.
E ogni sera, come un rituale, aspettava con trepidazione l’apparizione di Alice, la camgirl toscana di ventisei anni, dal viso angelico e dalla voce che scivolava come seta nelle orecchie, spesso accompagnata da un dildo rosa acceso, fedele alleato delle sue esibizioni.
Alice era diventata per lui un’ossessione. La seguiva ogni notte, silenzioso tra gli spettatori del suo show, respirando il ritmo dei suoi gemiti, ascoltando il suo respiro che si faceva sempre più affannoso man mano che la tensione cresceva. Ma quella sera, qualcosa cambiò. Qualcosa che spezzò la routine e accese una scintilla inaspettata.
Durante la sua performance, Alice mosse sensualmente le anche e guardò dritta nella webcam. Nicola la guardava come sempre, in silenzio, partecipe ma invisibile. Poi, con un sorriso malizioso, lei si avvicinò allo schermo e sussurrò:
«Nicola… so che ci sei. Perché non ti mostri anche tu?»
Un brivido lo attraversò. Come faceva a conoscerlo? Non aveva mai interagito con lei. Mai scritto in chat. Mai fatto un gesto.
Eppure, eccitazione e ansia si fusero in un impulso irresistibile. Con il cuore che gli martellava nel petto, Nicola accese la webcam.
Alice lo vide. E il suo sorriso si allargò.
«Bravo, Nicola. Ora… mostrami quanto sei eccitato.»
Vulnerabile ma carico di desiderio, Nicola slacciò la cerniera dei pantaloni. Il suo membro, già duro, si liberò dalla stoffa. Il respiro accelerava, il calore lo avvolgeva.
Alice, nel frattempo, si sdraiò sul letto, le gambe aperte, il dildo tra le mani. Lo passò tra le labbra, poi lo spinse dentro di sé, gemendo piano.
«Guarda cosa mi fai fare, Nicola… Guardami mentre mi godo il tuo sguardo.»
Ipnotizzato, Nicola cominciò a masturbarsi, mentre scriveva con l’altra mano nella chat:
«Sei bellissima, Alice. Non riesco a smettere di guardarti.»
Alice rispose con un sussurro roco:
«Voglio vederti venire, amore. Vieni per me.»
Il climax arrivò in un’esplosione improvvisa. Nicola eiaculò con forza, il suo sperma schizzò sullo schermo. Alice applaudì ridendo, il suo corpo nudo tremante.
«Sei stato bravissimo. Ma questo è solo l’inizio…»
Nei giorni successivi, Alice lo invitò a sessioni private. Ogni notte era un viaggio oltre il limite. Si masturbavano insieme, si raccontavano fantasie, si guidavano a vicenda attraverso lo schermo.
Alice gli insegnò come usare un dildo maschile, con pazienza e voce dolce. Nicola si scoprì in modi che non avrebbe mai immaginato, attraversando barriere di pudore e resistenza. Ogni orgasmo era una liberazione. Ogni sussurro, una carezza nell’anima.
Poi una sera, Alice gli propose qualcosa di diverso:
«Nicola, voglio che tu mi scriva una storia erotica. Voglio le tue parole su di me, voglio venire ascoltandoti.»
Nicola scrisse tutta la notte. Una storia che parlava di loro, del voyeur innamorato della camgirl, del primo sguardo, del primo orgasmo condiviso, delle notti consumate a distanza. E mentre la leggeva ad alta voce, Alice si toccava con foga.
«Oh Nicola… mi hai fatta venire solo con la tua voce…»
Fu allora che lei lo invitò. Per davvero.
Nicola arrivò in Toscana con il cuore in gola. Si incontrarono in un piccolo appartamento vicino al mare. Quando si videro, non servirono parole. Il primo bacio fu fame, fu tensione sciolta, fu carne che riconosce carne.
Alice lo prese per mano, lo portò in camera. Si spogliarono con lentezza, i corpi che si esploravano per la prima volta. Lei salì su di lui con un movimento morbido, guidandolo dentro di sé.
«Sei tutto mio, Nicola,» sussurrò, muovendosi su e giù, le mani poggiate sul suo petto.
Il suo corpo era caldo, stretto, vivo. Nicola ansimava, la guardava come si guarda una visione.
«Vieni dentro di me. Riempimi. Fammi tua,» implorò Alice, e lui esplose dentro di lei, con un urlo soffocato contro il suo seno.
Vennero insieme, tremando, abbracciati.
Passarono la notte nudi, tra risate e carezze. E capirono che quello che avevano creato non era solo un gioco erotico. Era un legame. Una danza tra desiderio e connessione, tra pixel e pelle.
Da quel giorno in poi, si alternarono tra videochiamate bollenti e weekend di passione dal vivo. Scoprirono nuovi modi di godere. Si desideravano e si appartenevano.
La storia tra Nicola e Alice era nata in silenzio, nella solitudine di uno schermo. Ma aveva preso vita. Aveva superato la barriera della finzione. Aveva trovato casa nei loro corpi reali.
In una nuova sera, mentre la luce del tramonto entrava tra le tende, Nicola guardava Alice dormire accanto a lui. Il respiro lento, il volto rilassato, le labbra socchiuse.
Pensò a quanto fosse surreale tutto quello.
A come un voyeur potesse diventare protagonista.
A come un gioco potesse diventare amore.
Sorrise.
Perché in fondo, lo schermo era stato solo il primo specchio.
Ora erano nudi davvero.
Ora si vedevano per intero.
E quella, finalmente, non era solo una storia da raccontare.
Era la loro verità.
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