- Pubblicata il 08/08/2025
- Autore: Martina
- Categoria: Racconti erotici tradimenti
- Pubblicata il 08/08/2025
- Autore: Martina
- Categoria: Racconti erotici tradimenti
Il marito che guarda - Arezzo Trasgressiva
Il Confine del Desiderio
Martina si guardò allo specchio con uno sguardo che sembrava voler andare oltre la superficie. I suoi occhi castani, ambrati come il miele sotto la luce calda del lampadario, riflettevano un misto di eccitazione e inquietudine. A 39 anni, la sua vita coniugale era stabile, ordinata, rassicurante… forse troppo. Ogni giorno scorreva come il precedente: le telefonate in ufficio, le pause pranzo misurate, le cene silenziose con Giancarlo davanti al telegiornale. Eppure, sotto quella superficie calma, qualcosa dentro di lei si agitava come un mare in attesa della tempesta.
Indossava un abito nuovo, nero, aderente, con uno spacco audace che rivelava una porzione generosa della sua coscia. Non era il tipo di vestito che avrebbe mai messo per una cena qualunque. Ma quella sera non era qualunque. Quella sera, il suo matrimonio sarebbe cambiato per sempre.
Giancarlo aveva notato il suo distacco, i suoi sorrisi più rari, il modo in cui spesso fissava il vuoto quando pensava di non essere osservata. Non erano bastati i weekend fuori porta, né le cene romantiche. Un giorno, con voce ferma ma tremante, le aveva proposto qualcosa che né lui né lei avrebbero mai immaginato di considerare: vivere un'esperienza insieme… ma con un'altra persona.
All'inizio Martina aveva riso, credendo fosse uno scherzo. Poi aveva esitato. E infine aveva accettato. Non per vendetta, né per capriccio. Ma per capire. Per riscoprire. Forse per rinascere.
Karim arrivò puntuale, avvolto in un'eleganza discreta ma carismatica. Era più giovane di loro, ma portava su di sé un'aura di sicurezza che sembrava nata da esperienze profonde. Alto, atletico, con uno sguardo caldo e diretto, il suo modo di parlare era pacato, rispettoso. Non c'era niente di volgare in lui. Solo presenza. Una presenza che riempiva la stanza, che scuoteva l'aria.
La serata iniziò con un brindisi. Le mani di Martina tremavano leggermente mentre sollevava il calice. Il vino scivolava sulle sue labbra e il gusto fruttato le lasciava una strana sensazione dolce e pungente. I tre parlarono a lungo, cercando di oltrepassare il gelo dell’imbarazzo. E, piano piano, le parole divennero sorrisi, i sorrisi sguardi più lunghi, i silenzi carichi di tensione.
Martina si sentiva viva. Per la prima volta dopo anni, si vedeva desiderata, ammirata, non solo amata per ciò che rappresentava – una moglie, una compagna – ma per ciò che era, nel profondo: una donna.
Karim non forzò nulla. Fu la sua delicatezza, la naturalezza con cui si avvicinò a lei, a farla sciogliere. Quando la sfiorò leggermente sulla schiena nuda, lei trattenne il respiro. Ogni tocco sembrava una promessa non detta, ogni gesto un invito a lasciarsi andare. Giancarlo, silenzioso, osservava. Non con rabbia, né con gelosia. Ma con una curiosità che si stava trasformando in qualcosa di più profondo: comprensione.
Martina e Karim si ritirarono in una stanza appartata, ma non fu l’inizio di un tradimento. Fu l’apertura di un dialogo tra corpi e anime. Karim la guardava come se volesse davvero capire chi fosse, non solo cosa desiderasse. La sua voce era calma, il suo tocco misurato. La spogliò lentamente, non solo dei vestiti, ma delle insicurezze, delle paure, dei preconcetti.
Martina, nel riflesso dello specchio della camera, vide un’altra versione di sé: non la segretaria stanca, non la moglie rassicurante, ma una donna viva, intera, capace di desiderare e lasciarsi desiderare. Karim la toccava come si accarezza un segreto, come si ascolta una melodia nascosta nel cuore.
Giancarlo li raggiunse più tardi. Non c’era morbosità nei suoi occhi, ma una strana, nuova forma di amore. Si avvicinò a lei e le prese il volto tra le mani, baciandola con tenerezza. Era un gesto che diceva “ti vedo”, “ti riconosco”, “sei ancora mia, anche ora”.
Quella notte non fu solo fatta di piacere fisico, ma di emozioni sfumate e complesse. Lacrime, sorrisi, sussurri, mani intrecciate. I tre corpi si mossero in una danza lenta e intensa, fatta di rispetto, ascolto, passione condivisa. Non c’era possesso, solo connessione.
Quando tutto fu finito, Karim si rivestì con discrezione, salutò con un sorriso sereno e lasciò la casa con la stessa eleganza con cui era arrivato. Era stato una presenza, non un intruso. Una scintilla, non un ostacolo.
Martina e Giancarlo rimasero abbracciati nel letto, nudi e vulnerabili, ma stranamente forti. Si guardarono a lungo, in silenzio, come se si stessero vedendo per la prima volta. E, forse, era proprio così.
«Non avrei mai pensato…» sussurrò lei.
«Neanch’io,» rispose lui, «ma a volte bisogna perdersi un po’… per ritrovarsi meglio.»
Si baciarono, un bacio pieno di significati, di promesse nuove, di una complicità ritrovata. Quella notte avevano attraversato un confine. Ma non si erano persi. Anzi. Avevano scoperto una parte nascosta di sé, che solo l’altro poteva riflettere.
All’alba, mentre le prime luci di Pescara filtravano tra le tende, Martina si alzò e si guardò di nuovo allo specchio. Questa volta, però, non cercava più conferme. Vedeva sé stessa, e bastava. Un sorriso le si formò sulle labbra, calmo, soddisfatto, vero.
Si voltò verso Giancarlo, ancora disteso nel letto, e gli tese la mano. Lui la prese senza esitazione.
Avevano osato. Avevano rotto le regole. Ma, nel farlo, avevano scritto un nuovo capitolo del loro amore. Più maturo. Più autentico. Più libero.
E nessun ritorno alla routine sarebbe mai stato più lo stesso.
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