• Pubblicata il
  • Autore: Hole
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Rudemente - Arezzo Trasgressiva

Lui venne a suonare alla mia porta.
Era un tipo piuttosto alto e robusto, con lo sguardo malizioso. Appena mi presentai sulla soglia lui, a bruciapelo, mi disse, molto direttamente, che gli sarebbe piaciuto incularmi.
Premetto che io sono uno che ama il sesso a trecentosessanta gradi, sono bisessuale, attivo con le donne e passivo con gli uomini Sono molto pochi quelli che sanno di questa cosa. Il tipo doveva essere molto sveglio, frequentava il mio stesso bar e doveva aver carpito qualche mia allusione, letto qualche mio sguardo. Io dissi a chi stava in casa che mi allontanavo un attimo, lo seguii senza rispondere.
Mi disse che potevamo andare a piedi, che il posto era vicino. Infatti, dopo pochi minuti, entrammo in un palazzo e scendemmo verso i garages. Lui apri uno di questi box, all’interno c’erano alcuni mobili accatastati, fra i quali un divano. Si avvicinò e mi appoggiò una mano sul culo dicendomi di sbrigarmi. Io mi tolsi i jeans e la maglietta, poi, dopo un suo cenno, le mutande. Rimasi nudo.
Mi spinse verso il divano, dove io mi accomodai a quattro zampe, con il culo a sua disposizione. Lui disse che, per questa volta non voleva altro da me che sfondarmi il buco. Io ero eccitato come una cagna in calore, il mio ano pulsava come una lampadina di Natale.
Si abbassò i pantaloni, notai una nerchia veramente superba, trattenni un attimo il fiato, anche se non era certo il primo cazzo che prendevo. Mi allargò le natiche, facendomi male, mi sputò sul buco, alludendo al fatto che ci sarebbe stato un trattamento con i fiocchi per la mia rosellina.
Non aspettavo altro. Mi appoggio la capellona sullo sfintere, poi la spinse dentro con un unico movimento.
Fu bellissimo, il dolore sparì, come sempre, quasi subito, sentivo il suo cazzo aderire perfettamente alle pareti del mio intestino. Si muoveva cambiando continuamente ritmo, estraendolo ed infilandolo più volte, con colpi decisi e potenti, senza alcuna pietà. Godevo come un maiale. Lo sentii venire, rantolava mentre gli schizzi mi riempivano le viscere, fino allo stomaco, sentivo quasi il sapore della sua sborra.
Ansimò per alcuni istanti, poi estrasse il suo bastone e me lo sfregò sulle natiche per ripulirlo. Mentre mi rivestivo trattenevo la sborra dentro di me. Uscimmo, ci salutammo con un cenno, mi precipitai a casa, mi chiusi nel bagno, mi masturbai come un pazzo. Il momento in cui venni la sua sborra usci dal mio culo come la mia dal mio cazzo, con più fiotti. Una sensazione indescrivibile.
Lo rividi, ma queste sono altre storie.

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29/12/2013 02:14

paolo

Anch'io...ho una voglia di cazzo

14/11/2013 22:56

Pamela trav

brava troietta , bella storia, mi hai fatto venir voglia di cazzo...

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