Il primo appuntamento - Arezzo Trasgressiva

L’aria di Rimini era carica di sale e promesse, un pomeriggio di fine estate che si tingeva di un arancio intenso al tramonto. Lorenzo, diciannove anni e lo sguardo incerto di chi sta per varcare una soglia invisibile, si fermò davanti all’ingresso di un elegante appartamento nel cuore della città. Aveva deciso di festeggiare il suo compleanno in un modo speciale, fuori dagli schemi: un’ora tutta per sé con Viola, una escort dal fascino magnetico, capace – si diceva – di trasformare un ragazzo inesperto in un uomo.

Viola lo accolse con un sorriso che era un invito e una promessa. I capelli rossi, sciolti sulle spalle nude, le incorniciavano il viso con sensualità naturale, e il profumo che emanava – un misto di ambra e peccato – sembrava sussurrare al suo corpo di arrendersi. Indossava un abito sottile e nero che le avvolgeva le curve come una seconda pelle, lasciando intuire il corpo che presto si sarebbe offerto a lui.

«Benvenuto, Lorenzo,» disse con una voce calda e liquida, «sono Viola. E oggi ti insegnerò a godere.»

Il cuore gli martellava nel petto mentre entrava. Il salotto era immerso in una luce soffusa, fatta di ombre e riflessi caldi, un ambiente che sembrava sospeso nel tempo. Lei si avvicinò con lentezza, guardandolo dritto negli occhi, leggeva i suoi desideri come se li avesse già scritti sulla pelle.

Cominciò a spogliarlo piano, sfilandogli la camicia con delicatezza, lasciando cadere i pantaloni con un gesto fluido. La sua erezione, già evidente, le strappò un sorriso complice. «Rilassati,» sussurrò, «sei bellissimo così, tutto da scoprire.»

Lo prese per mano e lo condusse verso il divano. Poi, senza staccare mai lo sguardo, iniziò a spogliarsi. Ogni movimento era calibrato, ogni gesto un atto di seduzione pura. Il reggiseno cadde lasciando spazio a due seni pieni e naturali, il perizoma sottile fu l’ultimo a svanire, rivelando una figa rasata e gonfia di voglia.

«Adesso tocca a te,» gli disse, mentre si sdraiava davanti a lui, le cosce aperte come un invito. «Voglio che impari a farmi godere.»

Lorenzo si chinò su di lei, incerto, ma guidato dalle sue mani esperte. Viola lo accompagnava con dolcezza, insegnandogli a baciare, a leccare, a succhiarle il clitoride con la lingua piatta, con ritmo crescente. Il suo sapore lo stordiva, il calore della sua figa bagnata lo spingeva sempre più a fondo, mentre lei gemeva, aprendo le gambe di più, incitandolo a esplorare, a sporcare il viso tra le sue cosce.

«Così, sì... bravissimo...» gemeva, stringendogli i capelli, mentre il suo bacino si muoveva lentamente sulla sua bocca.

Poi lo fermò. Si alzò in ginocchio, lo guardò con occhi pieni di fuoco e gli sussurrò: «Ora ti voglio dentro.»

Gli mise il preservativo, con gesti delicati ma esperti, accarezzandogli il cazzo teso e pulsante. Si sdraiò e lo attirò tra le gambe.

«Fottimi lentamente, fammi sentire ogni centimetro.»

Lui affondò piano, e il calore stretto della sua figa lo fece tremare. Viola lo accolse tutta, con un sospiro profondo e soddisfatto. Lorenzo iniziò a muoversi, prima timido, poi più sicuro, imparando il ritmo, sentendo come il corpo di lei rispondeva a ogni spinta.

«Così, Lorenzo... non fermarti...»

Lo abbracciava, lo stringeva, lo incitava con parole sussurrate e sporche all’orecchio. Lo cavalcava poi, sopra di lui, facendo ondeggiare i fianchi, lasciando che il suo cazzo affondasse a fondo, mentre le tette gli rimbalzavano davanti al viso.

Lui la prese di nuovo, da dietro stavolta, afferrandole i fianchi con forza, sbattendola contro il divano mentre lei gridava di piacere, le mani affondate nei cuscini.

Infine, quando non ne poteva più, lei lo guardò negli occhi, il viso arrossato, e gli sussurrò: «Vieni per me, riempi questo preservativo... fammelo sentire tutto...»

Lorenzo esplose dentro di lei con un gemito soffocato, un’ondata di piacere travolgente che lo lasciò tremante.

Restarono così, abbracciati, il fiato corto, le mani intrecciate.

«Sei stato meraviglioso,» disse Viola, accarezzandogli i capelli. «Ma questo è solo l’inizio. Hai tanto da scoprire, Lorenzo.»

Lui si rivestì lentamente, ancora scosso e felice, lo sguardo acceso da una nuova consapevolezza.

«Grazie, Viola. Questo è stato il miglior regalo che potessi farmi.»

Lei sorrise, con quel sorriso che resterà scolpito per sempre nei suoi ricordi. «Ricorda, tesoro: la vita è un viaggio di piaceri. Non smettere mai di cercarli.»

E mentre usciva nell’aria ancora tiepida della notte riminese, Lorenzo sapeva che quella sera con un’escort a Rimini era solo il primo passo verso un mondo di desideri ancora da esplorare.

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