• Pubblicata il 23/08/2013
• Autore: Paolo

Innocenti evasioni - Arezzo Trasgressiva

La serata al castello era andata molto bene. La nostra musica era stata apprezzata dagli sposi e dagli invitati. Il cattering eccellente. Ma la mia attenzione era stata per tutto il tempo concentrata sulla bionda e sexy cameriera. Più di una canzone l'avevo palesemente dedicata a lei (con qualche disappunto della sposa, al contrario non proprio attraente). Lo scambio dei numeri di cellulare, due parole per scoprire che abitavamo abbastanza vicini e l'amara rivelazione che lei viveva da tempo con un uomo, mi avevano portato da uno stato di eccitazione ad uno di evidente constatazione di sfiga nera... Va bè, così è la vita. Era stata comunque una piacevole serata.
La notte seguente ero a letto e stentavo a prendere sonno. Sentii suonare il campanello. Erano passate le due. Al citofono era lei. "Sono io, aprimi". Non ci potevo credere. "Non ho molto tempo, mi disse, mio marito è a casa. Pensa che io sia al lavoro ma non posso esagerare". Con una leggera spinta mi adagiò sul letto si tolse la camicetta e il seno che io avevo immaginato si rivelò ancora più generoso e sensuale. "Spogliati tutta" le dissi. Ma lei mi disse severa:"guarda che se mi vedi il culo ti innamori". Io le risposi che avrei volentieri corso questo rischio e così fu. Il culo era tondo, armonioso e prepotente. Il suo culo era un luogo del desiderio, era un concetto, era il piacere per eccellenza. Non lo ebbi. Lei si negò e si limitò a prendermelo tra le labbra con passione, gusto e soddisfazione. Le venii in bocca con un gemito. Lei sorrise; qualche momento per risistemarsi, un lungo bacio e se ne andò lasciandomi solo nel mio letto. Mi addormentai con un sorriso e il mattino seguente per un momento pensai di aver solamente avuto un bellissimo sogno. Feci colazione canticchiando quella vecchia canzone di Battisti...Non la vidi più.

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