- Pubblicata il 08/08/2025
- Autore: Erika
- Categoria: Racconti erotici scambio di coppia
- Pubblicata il 08/08/2025
- Autore: Erika
- Categoria: Racconti erotici scambio di coppia
Hotel Le Due Stanze - Arezzo Trasgressiva
Nel cuore pulsante di Catanzaro, dove il mare si fonde con l’aroma dei limoni e l’architettura antica si riflette nei sogni moderni, Marco e Giulia, coppia di mezza età dal passo elegante e lo sguardo inquieto, trovarono rifugio in un boutique hotel dal design raffinato. Le loro vite, segnate da successi professionali e da una sottile insoddisfazione, li avevano spinti verso un desiderio comune: esplorare nuovi orizzonti del piacere.
Quella sera, l’aria era carica di un’elettricità che precede l’imprevisto. Marco, 40 anni portati con disinvoltura, e Giulia, 36enne dallo charme innato, erano pronti a vivere un’esperienza fuori dagli schemi della loro routine borghese.
Ad attenderli nel salotto dell’hotel c’erano Valentina e Alex, escort di professione, maestri nel gioco dei sensi. Lei, curve generose e movenze fluide, occhi che promettevano peccati raffinati. Lui, fisico scolpito, pelle dorata e sorriso di chi conosce le regole… per poi infrangerle.
Il gioco cominciò con un drink speziato, profumato e inebriante. I quattro si studiarono, tra sguardi che si sfioravano come mani curiose, e parole leggere come carezze prima di diventare comandi.
Giulia, nel suo abito che abbracciava i fianchi, tratteneva il respiro mentre Valentina le sfiorava la mano con intenzione. Lo sguardo della escort era già un anticipo del piacere. Marco, sedotto dall’energia carnale di Alex, non distolse lo sguardo quando lui si tolse la giacca con un gesto lento e sicuro.
Il passaggio dalla sala alla suite fu fluido, naturale, come trascinati da una corrente invisibile. La camera, ampia, calda di luci soffuse, divenne palcoscenico e tempio.
Giulia si lasciò cadere sul letto. Marco la raggiunse, gli occhi lucidi d’eccitazione. Valentina si avvicinò come una pantera, scostando i capelli di Giulia e baciandole piano il collo, poi il seno, poi l’ombelico. Ogni bacio era un’esplorazione lenta, un inchino alla bellezza femminile.
Marco guardava, eccitato e affascinato, mentre Alex si liberava della camicia, il petto nudo e le vene in rilievo. Si avvicinò a Marco e lo baciò. Fu un bacio rovente, carnale, che spezzò ogni resistenza.
Valentina abbassò gli slip di Giulia con un solo gesto deciso. La sua lingua si posò subito tra le gambe aperte, leccando il clitoride con una maestria lenta e precisa, che fece tremare le cosce di Giulia. Le dita entrarono nella figa bagnata con naturalezza, scandendo un ritmo che la fece gemere senza pudore.
Intanto, Marco liberò il cazzo teso di Alex dai pantaloni e iniziò ad accarezzarlo con desiderio crescente. Alex si piegò in avanti, offrendo il culo perfettamente tonico. Marco sputò sul suo dito, lo infilò nel buco stretto, preparandolo con movimenti lenti e circolari, poi spinse il cazzo dentro di lui, godendo di ogni centimetro avvolto da quella stretta rovente.
Giulia ansimava, travolta dalla lingua e dalle dita di Valentina, mentre il cazzo di Alex, duro e pulsante, le veniva offerto tra le labbra. Lo prese in bocca senza esitazione, succhiandolo con forza, alternando colpi lenti e profondi a piccoli morsi sulla punta.
Marco spingeva con forza, scopando Alex con il ritmo crescente della sua eccitazione, mentre osservava sua moglie gemere, succhiare, godere. Era una sinfonia di corpi e desiderio, un intreccio senza più ruoli prestabiliti.
Valentina, senza mai fermarsi, portò Giulia a un orgasmo violento e travolgente, la figa che si contraeva sulle sue dita, la lingua ancora a premere sul clitoride. Il suo gemito esplose nella stanza come un’onda.
Marco, incitato da quel suono, venne di colpo, riempiendo Alex con un gemito profondo e animalesco, mentre anche Alex godeva, tremando tra le labbra di Giulia, che ne assaporò ogni spasmo.
Sudati, nudi, stremati. I quattro rimasero distesi sul letto disfatto, i corpi intrecciati, il respiro lento e irregolare. Nessuno parlò subito. Bastava il silenzio. Bastavano gli sguardi.
Marco e Giulia si guardarono, complici, pieni. Un amore rinnovato, reso più forte dal coraggio di essersi concessi.
Valentina si rivestì con calma, i capelli raccolti con un gesto fluido. Si avvicinò a Marco e gli sussurrò:
«Il piacere non ha limiti… se hai il coraggio di oltrepassarli.»
Alex le fece eco con un sorriso e un ultimo sguardo malizioso a Giulia, che lo ricambiò con un mezzo sorriso e un lampo negli occhi.
Quando gli escort se ne andarono, lasciarono dietro di sé profumo, energia e una promessa sospesa.
Marco e Giulia rimasero nel letto, nudi, abbracciati.
Non c’era più nulla da dire.
Solo una certezza:
la loro storia era appena ripartita, più libera, più vera, più viva.
Erano passati solo due giorni dalla notte con Marco e Giulia, eppure sembrava fosse passato un mese. Valentina era sdraiata su una chaise longue di una suite affacciata sul golfo di Squillace, in accappatoio e con un calice di bianco ghiacciato tra le dita. Aveva appena finito una sessione di massaggi, ma non era rilassata. Lo sguardo era fisso sull’orizzonte, come se aspettasse qualcosa. O qualcuno.
Alex arrivò con il solito passo calmo, i jeans strappati, una camicia sbottonata e lo sguardo che conosceva troppo. Si sedette di fronte a lei, senza parlare. Anche lui aveva ancora addosso l’odore della notte precedente: sesso, profumo femminile, e qualcosa che non riusciva a scrollarsi di dosso. Valentina lo osservò.
«Hai pensato a loro?» chiese.
Alex annuì, portandosi il bicchiere alle labbra. «Soprattutto a noi.»
Un silenzio teso, ma carico. Poi lei si alzò e, senza dire nulla, lasciò scivolare l’accappatoio a terra. Era nuda. La pelle dorata dal sole, il corpo scolpito dal desiderio e dalla disciplina. Alex la guardò. Non come un cliente. Non come un complice.
Come un uomo.
Valentina lo raggiunse, gli montò sopra con un solo movimento lento, le mani che gli aprivano la camicia, le labbra che si posavano sul suo collo.
Alex gemette piano, mentre lei lo stuzzicava con i fianchi, sfiorando il suo cazzo ancora prigioniero nei jeans.
«Sai cosa voglio da te stasera?» sussurrò all’orecchio.
«Tutto.»
Valentina scese lentamente, lo spogliò con lentezza. Il cazzo gli balzò fuori duro, lucido, pronto. Lei si inginocchiò e iniziò a leccarlo piano, dalla base fino alla punta, con la lingua piatta, guardandolo negli occhi. Poi lo prese in bocca, lo succhiava a fondo, sempre più veloce, con la saliva che colava, le guance che si svuotavano, il respiro che diventava gemito.
Alex le afferrò i capelli, ma non per controllarla. Solo per sentirla.
Lei si staccò, lo guardò e disse: «Ora tocca a te.»
Si stesero sul letto grande della suite. Valentina si posizionò a pancia in giù, il culo perfetto in evidenza. Alex la leccò da dietro, partendo dalle cosce fino a insinuarsi tra le natiche. Le aprì le gambe con decisione, passò la lingua sull’ano e poi sulla figa completamente bagnata.
«Sei una droga.»
«E tu un vizio da cui non voglio guarire.»
Alex la prese con un colpo secco, da dietro, affondando tutto il suo cazzo nella figa già umida. Valentina gridò, poi si voltò e lo guardò sopra la spalla.
«Più forte. Scopami come non puoi fare con nessun altro.»
Alex la montò con forza crescente, i colpi che riempivano la stanza. Le mani le stringevano i fianchi, il sudore che colava sulla schiena. Il letto scricchiolava, il suo cazzo affondava fino in fondo. Valentina gemeva, mordeva il cuscino, si piegava sotto di lui, completamente presa.
Poi si girò, lo tirò giù e si mise sopra.
Lo cavalcava con grazia selvaggia. Le mani sul suo petto, i capezzoli duri, la figa che stringeva il cazzo con ogni affondo. Si piegò in avanti, lo baciò sulla bocca, lentamente, con una dolcezza improvvisa.
«Alex… vienimi dentro.»
Lui non rispose. Solo la prese più forte.
Il piacere crebbe come un’onda. Lei tremava, il corpo che si contraeva sopra di lui. Alex sentì l’orgasmo montare e, con un grido sommesso, venne dentro di lei, sentendola stringere mentre anche lei raggiungeva il suo picco, la schiena che si inarcava, il viso che si contorceva nel piacere.
Restarono abbracciati, nudi, sudati.
«Questa volta non era per lavoro,» disse lei, sussurrando contro il suo petto.
«No,» rispose Alex. «Era per noi.»
Valentina si avvolse in un lenzuolo e si sedette sul davanzale, guardando il mare nero.
«E ora? Cosa succede quando due professionisti fanno l’amore senza copione?»
Alex si avvicinò da dietro, le baciò la nuca.
«Succede che può diventare reale.»
Un lungo silenzio. Poi lei si voltò e lo baciò di nuovo, con la stessa fame della prima volta.
Quando l’alba cominciò a colorare la costa, Valentina dormiva con la testa sul suo petto. Alex la guardava, accarezzandole i capelli.
Erano sempre stati maschere, ruoli, piacere a comando.
Ma in quella suite, in quella notte, avevano fatto qualcosa che nessuno dei due aveva mai davvero concesso.
Avevano abbassato le difese.
E si erano fottuti — sì — ma senza filtri.
Forse per l’ultima volta.
O forse, per la prima vera volta.
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