GAIA... LA TROIA - parte quarta - Fano (Pesaro) - Arezzo Trasgressiva

GAIA... LA TROIA - parte quarta - Fano (Pesaro) - Arezzo Trasgressiva

GAIA... LA TROIA - parte quarta - Fano (Pesaro)

Lei era stesa sul letto, nuda, bellissima e rilassata. Ancora mi chiedevo perchè mi avesse portato lì e perchè avesse fatto sesso orale con me.
- Senti Gaia, mi vuoi spiegare come mai, dopo 5 anni in cui non mi hai mai cagato, stasera...
- Vuoi la verità?
- Sì... è una trappola vero?
- Indovinato... ho ripreso la scena del tuo pompino, quando sei venuto subito, e l'idea era di metterla su YouTube, ma adesso...
- Lo sapevo.. sei proprio una troia! Comunque chi di smartphone ferisce, di smartphone perisce. Io ho fatto lo stesso con te mentre ti leccavo. 1 a 1, palla al centro...
Deluso e disgustato, stavo recuperando i miei vestiti e me ne stavo andando.
- No, aspetta... adesso... adesso è diverso! In fondo tu, in fondo sei meglio dei figli di papà che mi scopo di solito. Ecco guarda, cancello il tuo video dal mio telefonino. Te lo giuro, guarda, però ti prego fi fare lo stesso...
Ho controllato e verificato di persona. Effettivamente, le mie immagini erano state distrutte. Lei si è avvicinata e mi ha ribaciato in bocca. Il contatto insistente della sua lingua con la mia era sicuramente figlio della paura e del ricatto, ma era nuda, stupenda e disposta a tutto. Chissà mai quando mi sarebbe ricapitata un'occasione del genere. Visto che mi è subito tornato l'uccello duro, ho pensato di fare buon viso a cattivo gioco. Potevo scoparmela, incularmela, fare ciò che volevo. E poi Gaia era proprio cretina. Per convincermi ha aggiunto.
- E poi cosa ci posso fare? Scusa, non è mica colpa mia. Io sono io e tu sei tu... insomma sei povero, sei un proletario...
- Hai ragione, accetto le tue scuse e cancellerò il mio filmato, ma prima voglio concludere degnamente questa splendida serata.
- Ok, ci sto...
Ha detto prendendo una scatola di preservativi dal comodino.
- No cara, non servono...
Mentre il mio telefonino era ancora al suo posto e lei non sapeva dove, subito l'ho messa a pecora e le ho lubrificato il culo coi suoi stessi abbondanti umori vaginali.
- Muovi un po' il tuo lato B, fammelo diventare ancora più duro...
La supermegaipergnocca ha ubbidito come una troia qualsiasi, così gliel'ho piantato dentro e l'ho pompata a dovere. Presto l'ho sentita ansimare e gemere di nuovo. Non pensavo che avrebbe avuto un altro orgasmo multiplo tanto in fretta (vero o non vero, ripeto, non me ne fregava un cazzo). Credevo che almeno provasse il fastidio dell'inculata, invece è venuta ancora e ancora, fino a quando ho scaricato dai maroni una fontana di sborra proletaria.
Mentre estraevo l'uccello, ho guardato con soddisfazione il suo culo dilatato e gocciolante. Si è girata, stanca e sudata, senza nemmeno l'ombra del suo sorriso strafottente.
Ho finto di cancellare le riprese dal mio telefonino e mi sono fatto riaccompagnare al bar ormai chiuso per prendere la mia macchina.
Da allora, non l'ho ancora incontrata.

FINE

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