In spiaggia di notte - Arezzo Trasgressiva

La luna piena splendeva alta nel cielo di Viareggio, il suo bagliore argenteo si rifletteva sul mare calmo, mentre le onde accarezzavano dolcemente la spiaggia. La notte era calda, troppo calda per essere giugno, e l'aria era intrisa del profumo di salsedine e libertà. Luca, il bagnino dagli addominali scolpiti e lo sguardo da seduttore, passeggiava lungo la battigia, i piedi nudi affondavano nella sabbia fresca, mentre i suoi occhi scansionavano l'orizzonte in cerca di qualcosa, o forse qualcuno, che potesse saziare il desiderio che lo bruciava dentro.

Non era passato inosservato tra le donne della spiaggia durante il giorno, ma era la notte che lo eccitava, il mistero che avvolgeva le ombre tra gli ombrelloni chiusi e le cabine deserte. Fu allora che la vide. Chiara, l'escort romana in vacanza, bionda e sfacciata, giaceva su un lettino, il bikini scuro contro la pelle abbronzata, un sorriso enigmatico sulle labbra mentre giocava distrattamente con un ciuffo di capelli.

"Non siamo soli, sai?" disse Luca, avvicinandosi con passo sicuro. La sua voce era un ronzio profondo che si mescolava con il suono delle onde.

Chiara sollevò lo sguardo, i suoi occhi verdi brillavano di malizia. "E allora? La solitudine è sopravvalutata," rispose con un tono che era un invito e una sfida allo stesso tempo.

Luca si avvicinò ancora, si inginocchiò davanti a lei, i loro sguardi si incrociarono e lessero il desiderio reciproco. "Sei qui per lavoro o per piacere?" chiese, la sua mano si posò sulla sua coscia, sentendo il calore della sua pelle attraverso il tessuto sottile.

"Stasera sono qui solo per il piacere," sussurrò Chiara, e la sua mano scivolò lungo il torace di Luca, sentendo ogni muscolo definito sotto la pelle.

La tensione sessuale tra loro era palpabile, un fuoco che bruciava senza bisogno di essere alimentato. Luca si avvicinò, i loro corpi si toccarono, e il mondo intorno a loro svanì. Le loro labbra si incontrarono in un bacio che era fame e promessa di ciò che sarebbe seguito.

Con un movimento fluido, Chiara si inginocchiò sulla sabbia davanti a lui, i suoi occhi non si staccarono mai dal suo. Con movimenti esperti, slacciò il costume di Luca, liberando il suo membro duro e pulsante. Lo prese in mano, sentendo il suo peso, la sua forza, e poi lo inghiottì con una lentezza che era una tortura dolce. Luca gemette, affondando le dita nei capelli biondi di Chiara, mentre lei lo guardava, il suo sguardo pieno di lussuria e potere.

"Sei così dannatamente bella," ansimò Luca, mentre lei muoveva la testa su e giù, la sua lingua che danzava intorno alla punta del suo cazzo.

Chiara si staccò per un attimo, un filo di saliva che collegava le sue labbra al suo membro. "Voglio sentirti dentro di me," disse, la sua voce era un bisbiglio che si perdeva nel vento.

Luca la sollevò, i loro corpi nudi si sfiorarono, la pelle sudata si incollava. La portò verso una delle cabine sulla spiaggia, il legno ruvido sotto le sue mani, mentre le luci del lungomare si avvicinavano, un promemoria che non erano completamente soli, che c'era un brivido nell'essere scoperti.

La scopò forte contro la cabina, ogni spinta faceva sì che il legno scricchiolasse, che il loro respiro si fondesse in un ritmo frenetico. Chiara urlava di piacere, le sue unghie che graffiavano la schiena di Luca, mentre lui la prendeva con una passione selvaggia, primitiva.

"Ti piace, amore? Ti piace il mio cazzo duro dentro di te?" sussurrò Luca, la sua voce era un ronzio contro il suo orecchio.

"Sì, più forte, più veloce," ansimò Chiara, e Luca obbedì, scavando più a fondo, sentendo il suo orgasmo build fino a quando non poté più trattenerlo.

Con un ultimo, potente colpo, Chiara raggiunse l'apice, il suo corpo si contorse sotto di lui, il suo grido di piacere si disperse nella notte. Luca seguì poco dopo, riempiendola con il suo calore, un gemito gutturale che sfuggì dalle sue labbra.

Collassarono insieme sul lettino, la luna piena che li osservava, testimone della loro unione. Chiara giaceva nuda, il suo corpo ancora pulsante dal piacere, mentre Luca la teneva stretta, il loro respiro che si sincronizzava con il ritmo delle onde.

"Questa è stata una notte che non dimenticherò facilmente," disse Luca, baciando la fronte di Chiara.

Lei sorrise, i suoi occhi verdi che scintillavano sotto la luce lunare. "E chi ha detto che deve finire qui?"

Con un guizzo divertito, Chiara si alzò, il suo corpo perfetto illuminato dalla luna. Si avvicinò a Luca, il suo sguardo pieno di promesse per la notte che ancora doveva venire. "Ho sentito che sei un uomo che sa come soddisfare una donna più di una volta a notte," disse, la sua mano che scivolava lungo il suo petto, "e sono qui per metterti alla prova."

Luca rise, il suono si mescolò con il suono delle onde e il calore della notte. "Allora, signorina, preparati a una lunga notte," rispose, e la prese tra le braccia, pronto a dimostrarle che la reputazione di un bagnino di Viareggio non era solo chiacchiere da spiaggia.

Mentre la luna continuava il suo viaggio nel cielo, Luca e Chiara esplorarono ogni centimetro dei loro corpi, ogni angolo di desiderio e piacere. Si scambiarono ruoli e posizioni, ogni atto più audace del precedente, ogni orgasmo più intenso. La spiaggia era il loro regno, e sotto la luna piena, si persero in un mondo di lussuria e passione.

Quando l'alba iniziò a colorare il cielo di sfumature rosa e arancioni, Luca e Chiara giacevano esausti ma soddisfatti, i loro corpi intrecciati in un abbraccio che era sia intimo che selvaggio. La notte era finita, ma le stelle che avevano osservato insieme avevano già raccontato la storia del loro incontro, una storia di desiderio, di gioia e di una connessione che andava oltre la pelle.

E mentre il sole salutava un nuovo giorno, Luca e Chiara si addormentarono, i loro sogni pieni delle promesse di altre notti come questa, altre notti sotto le stelle di Viareggio, dove il desiderio non conosceva confini e l'amore era scritto nel cielo notturno.

Il sole era ormai alto nel cielo di Viareggio quando Chiara si svegliò, il corpo ancora avvolto dal profumo del sesso e della salsedine. Luca dormiva accanto a lei, un braccio disteso sopra i suoi fianchi, il petto che si sollevava lentamente. Per un attimo, Chiara si perse a osservarlo, come se volesse imprimere nella memoria ogni dettaglio: la pelle dorata, le ciglia lunghe, quella placida espressione post-orgasmo.

Si alzò con dolcezza, si avvolse in un pareo leggero e uscì dalla cabina. La spiaggia era ancora deserta, punteggiata solo da qualche ombrellone chiuso e impronte di gabbiani. Prese il cellulare dalla borsa. C'erano tre chiamate perse da un numero senza nome. Nessun messaggio.

Si voltò verso il mare. L’aria era già calda, ma qualcosa dentro di lei si era raffreddato. Un senso di realtà che tornava a farsi sentire. Aveva vissuto una notte da favola, da film proibito. Ma Chiara non era nuova a quelle favole. E sapeva che, spesso, i finali non erano scritti col lieto fine.

**

Più tardi, seduti insieme in un bar sul lungomare, Luca le prese la mano. Era inaspettatamente tenero. "Rimani qualche giorno ancora? Potremmo... esplorarci meglio, senza la fretta della notte."

Chiara lo guardò, le sue dita intrecciate alle sue. Sembrava sincero, vulnerabile perfino. Una parte di lei voleva credergli. L'altra, quella che conosceva troppo bene il mondo, le ricordava che certi uomini sanno usare anche la dolcezza per ottenere ciò che vogliono.

"Non so," rispose lei. "Dipende da molte cose."

"Da cosa? Dal lavoro?" chiese Luca.

Lei fece un mezzo sorriso. "Anche. Ma soprattutto da te."

Luca la fissò, curioso. "Cosa intendi?"

Chiara lo guardò negli occhi, poi si chinò lentamente verso di lui. Il suo viso a pochi centimetri dal suo, sussurrò: "Perché non mi hai detto che sei fidanzato?"

Luca sbiancò.

Chiara si ritrasse, incrociò le braccia. "Giulia, vero? L’ho vista ieri notte. Quando siamo entrati in cabina. Era lì, dietro i pannelli. Vi ho visti al bar il giorno prima. Ho un’ottima memoria."

Luca cercò di parlare, ma le parole gli si bloccarono in gola.

"Tranquillo," disse Chiara, con tono sereno. "Non sono arrabbiata. Era solo sesso. Ma sai cosa mi eccita davvero, Luca? Quando penso che mentre ti scopavi me, sapevi che lei ti stava guardando. Che non hai avuto il coraggio di fermarti."

Il bagnino abbassò lo sguardo, il suo viso era una maschera di colpa e confusione.

Chiara si alzò, raccolse la sua borsa e lo fissò un’ultima volta. "Questa notte la ricorderai per sempre. Ma non per il motivo che pensi tu."

Fece un cenno al cameriere, pagò anche per lui e si incamminò lungo il lungomare, i capelli che danzavano nel vento e un sorriso sulle labbra. Non di vendetta. Ma di vittoria.

**

Sul cellulare ricevette un messaggio.

«Missione compiuta. Lui non valeva niente. Ora lei sa. E io ho fatto il mio dovere.»

Era da parte di Giulia.

Chiara sorrise.

Era stata pagata per sedurlo. Per far crollare la maschera del bravo ragazzo. E lo aveva fatto con piacere.

Viareggio poteva dormire tranquilla.
Ma sotto la luna, Chiara non era solo una donna in cerca di piacere.
Era giustizia. Vestita di pelle abbronzata, profumo di sale… e vendetta.


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