- Pubblicata il 24/07/2025
- Autore: LUCA
- Categoria: Racconti erotici etero
- Pubblicata il 24/07/2025
- Autore: LUCA
- Categoria: Racconti erotici etero
Dietro la bancarella - Arezzo Trasgressiva
Elisa, 27 anni, era un turbine di creatività bohémien. I suoi bijoux erano pezzi unici, proprio come lei: curve sensuali da dea, pelle dorata dal sole toscano, occhi magnetici che sembravano leggere dentro l’anima. Ad Arezzo, tra le bancarelle del mercato dell’artigianato, la sua arte brillava. Mentre sistemava i suoi gioielli, lo vide.
Leo. Trenta anni. Escort, dichiaratamente. Ma con un fascino fuori dal comune: dreadlocks che gli cadevano sulle spalle come liane ribelli, sguardo da predatore calmo e mani da scultore. Era appoggiato al suo furgone, poco distante, come se l’aspettasse. E forse era proprio così.
«Sei tu che rendi questi gioielli ancora più luminosi,» le disse, con quel sorriso languido che sapeva già di sesso.
Elisa rise, ma il calore che sentì tra le cosce non era un semplice divertimento.
«E tu, sei sempre così diretto?» replicò, mentre giocava con una collana di perle. Quelle dita nervose raccontavano già il suo desiderio.
«Quando vedo qualcosa che voglio, sì.» Leo si avvicinò, fino a farle sentire il suo respiro sul collo. «Vieni con me. Ho qualcosa da mostrarti dietro il mio furgone.»
Solo un attimo d’esitazione, poi Elisa lo seguì. Il battito del suo cuore era un tamburo tribale, le cavigliere che portava accompagnavano il passo come un invito a danzare.
Il retro del furgone era un rifugio caldo e sensuale: tappeti, drappi etnici, candele accese in barattoli di vetro. Leo chiuse la tenda, lasciando filtrare solo spiragli di luce. Le ombre si rincorrevano sulla pelle nuda di Elisa, che tremava già sotto i suoi occhi.
«Fammi vedere quanto sei bella,» sussurrò Leo, le mani che risalivano lungo le sue cosce fino a sfiorarle la figa, già calda e bagnata.
Elisa si lasciò sfiorare, ansimando piano, mentre lui la baciava con una passione cruda, quasi affamata. Le sue dita esploravano, accarezzavano, penetravano con maestria. Si lasciò andare sulle coperte, le gambe aperte, il respiro irregolare.
«Ti prego… leccami.» La voce di Elisa era un soffio rotto dalla brama.
Leo obbedì subito. La sua lingua fu decisa, lenta, precisa. La leccava e succhiava come se volesse scolpire il piacere in ogni piega della sua figa. Elisa si contorceva sotto di lui, gemendo forte, sempre più vicina al bordo.
Fu la sensazione di essere così esposta, così vicina al mondo esterno, a farle perdere il controllo. Si aggrappò ai suoi capelli, lo strinse con forza contro il suo sesso. Voleva venire. Doveva venire.
E Leo non la deluse. Con movimenti esperti la condusse al culmine. Elisa gemette il suo nome, tremando in un orgasmo che la lasciò senza fiato.
Ma non era ancora finita.
Si tirò su, le labbra ancora umide di desiderio. Con un gesto deciso slacciò i pantaloni di Leo e liberò il suo cazzo duro e pulsante. «Ora voglio sentirti dentro. Voglio che mi scopi come un animale.»
Leo la fece girare, piegandola sulle ginocchia. Lei si appoggiò ai cuscini, il culo alto, pronto ad accoglierlo. Quando lui la penetrò con un colpo secco e profondo, Elisa urlò dal piacere, senza vergogna.
Si muovevano tra gioielli sparsi e il profumo di spezie, i loro corpi che si cercavano, si scontravano, si univano come due fiamme impazzite. Ogni colpo era una promessa, ogni spinta una ferita di piacere.
«Sei così stretta... così bagnata...» ansimò Leo, affondando ancora più forte.
Il contrasto tra la loro passione selvaggia e il mercato artigianale di Arezzo, appena fuori dalla tenda, rendeva tutto più eccitante. I suoni esterni si confondevano con i gemiti di Elisa, che cavalcava ogni spinta come se fosse l’ultima.
Leo si fece più selvaggio, graffiandole la spalla con i denti, afferrandola con forza mentre il suo respiro diventava più corto. Con un ultimo affondo violento, venne dentro di lei, il suo orgasmo che si mescolava con il secondo di Elisa, un’esplosione rovente che li fece crollare entrambi, sudati, nudi, annodati.
Restarono lì, nudi tra le stoffe, il respiro che si placava lentamente. Elisa si guardò: era coperta solo da una sciarpa trasparente, i capezzoli tesi, le cosce ancora bagnate di piacere.
Leo sorrise, aprendo la tenda. Il vento fresco della sera accarezzò la pelle calda di Elisa. Lei si alzò, fiera e spudorata, e uscì tra le bancarelle. Alcuni passanti si voltarono. Ma a lei non importava.
Leo la raggiunse, le dita intrecciate con le sue. Camminarono tra la folla, ancora impregnati di sesso.
«Sei incredibile,» mormorò lui, le luci del mercato che brillavano nei suoi occhi.
«E tu sei un artista,» replicò Elisa, baciandolo con un sorriso. «Ma la prossima volta, sarò io a dominare.»
E così, tra le colline toscane, sotto un cielo rosso di desiderio, si allontanarono. Non c’era bisogno di promesse. Perché in un furgone nascosto nel cuore del mercato di Arezzo, un escort e un’artista avevano appena creato un’opera d’arte: fatta di pelle, sudore e gemiti.
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